GIULIA MILLANTA in concerto!
ospite: Alice Chiari al violoncello
Giulia Millanta negli ultimi otto anni ha dimostrato di avere un’ispirazione artistica sempre piuttosto viva e in continuo movimento, pubblicando i propri album con cadenza biennale. Il suo songwriting versatile è senza dubbio originale e non si lascia facilmente imbottigliare in un’unica categoria, presentando marcati elementi folk, ma anche venature jazzate che in alcuni momenti ricordano alcuni passaggi del Tom Waits, di volta in volta, più rumoroso o più malinconico. RootsHighway ha sempre seguito con attenzione questa artista fiorentina, ormai trapiantata ad Austin e, anche in occasione del suo nuovo lavoro Woman On The Moon, non poteva esimersi dal tentativo di raccontare al meglio la dozzina di canzoni che ne compongono la track list. Come negli ultimi dischi, a fianco alla stessa Giulia, in cabina di regia c’è il sodale Gabriel Rhodes, che contribuisce a mantenere la co-produzione essenziale, ma soprattutto a garantire coerenza fra il mood dei vari pezzi e l’arrangiamento che li accompagna. Certamente degno di nota anche l’utilizzo di strumenti sui generis e improvvisati come un asciugamano bagnato nel lavandino di un bagno, una scatola di pizza con riso crudo dentro e una catena in un secchio.
Entrando nel merito dei pezzi che maggiormente lasciano il segno partirei proprio dall’episodio più ricco di percussioni waitsiane che si intitola Go South. Il brano, con la chitarra slide di Rhodes sullo sfondo, ha un andamento volutamente dinoccolato mentre nel testo una donna chiede a un personaggio dalla dubbia reputazione di accompagnarla con sé nei luoghi (fisici, ma soprattutto metaforici) pieni di demoni e peccati che usa frequentare. Mad Man On The Moon, che apre l’album, brilla per la sua melodia sinuosa e per la splendida voce della Millanta che, su una base piano e chitarra a ritmo lento, sanno avvolgerti e portarti con loro in un viaggio onirico foriero di ispirazioni, ma anche di momenti di tristezza (…”you share your stories, your memories, they bring tears to my face”). Run Away ti culla letteralmente col suo ritmo midtempo e The World Is In Your Heart si distingue per l’anima elettrica e il suo approccio più radiofonico.
Mentre la maggior parte dei brani è stato scritto dalla cantautrice italiana (due dei quali a quattro mani con Rhodes), l’ultimo (The Way that You Are) è una sorta di dono di Eliza Gilkyson che le ha regalato una sua canzone inedita. Trovo questa dolce ballata, di un’autrice che personalmente apprezzo molto, perfetta per sigillare un disco che ancora una volta conferma la costante crescita di una songwriter che ha saputo ritagliarsi uno spazio tutto suo nel non facile mondo dell’Americana. Sinceramente, tanto di cappello.
www.rootshighway.it
AGRITURISMO CASA LA VALLE: viuzzo Orti, 2 – 50019 Sesto F.no
Ingresso libero
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